The Melbourne Identity
Nell’impossibile ipotesi che vi siate persi un inverno di pioggia e test e quindi non sapete che la Formula1 potete apprezzarla molto più da vicino non temete: non è ancora cambiato niente.
Siamo in Australia,
dove il circus ha portato l’inverno, si corre con gli stessi regolamenti dell’anno scorso e le vetture son migliorate, ma la McLaren va quanto la Ferrari F2012 e quindi ingoia secondi come fossero pillole dell’eterna giovinezza. Tutti cercano di capire, di scoprire, di sgamare chi va, chi no, chi-è-chi e chi non è proprio cosa.
Io invece rispetto all’anno scorso ho solo mezza diottria in più e continuo a svegliarmi con la TV già accesa, ravanando invano nel piumone in cerca dei miei occhiali. Con gli occhi stropicci cerco di capire chi è quel bambino col microfono in mano sulla griglia di partenza, ma a stento distinguo i lineamenti sfocati del viso. Se non sbaglio l’ultima volta che l’ho visto aveva uno sterzo in mano.. Boh.. Strizzo gli occhi ma niente, la mia miopia è Full-HD-proof e il televisore è troppo lontano.
Abbandono la ricerca delle graduate lenti e mi limito ad ascoltare ciò che dice: “Alonso è appena andato a cercare la concentrazione”…. Dalla cabina di commento una voce gitana che sembra quella di Marc Gene aggiunge: “Woooaaahh…” (Confermato… è Gene) “…in genere se a quest’ora ti apposti davanti ai cessi incontri un sacco di piloti”… Bella dritta.
Il giovane inviato si mette alla ricerca di Massa.. Questo sì che sarebbe un colpo. Lo vede al muretto box, gli fa un cenno con la mano, il momento dello scoop è vicino: Ettore Giovannelli dall’invidia sarà già imploso nel suo zainetto. Il mio non identificato amico si avvicina quindi a Massa, ma la salivazione interrotta gli impasta la lingua, lui perde l’attimo e viene sverniciato da un omone con un enorme microfono in mano e uno zainetto grande il doppio di quello di Ettore Giovannelli: è il marcantonio cronista della Televisao brasiliana. Il tizio rifila una serie di domande velocissime a Felipe e due gomitate al Nostro, che commenta con un serafico: “vabè, lo sappiamo che i brasiliani so’ bravi a dribbling”. Chiamali fessi.
(In ogni caso, il miglior paragone calcio-formula1 che abbia mai sentito in vita mia).
A me ormai del GP non interessa più niente, con la fronte quasi appoggiata allo schermo del notebook sto googlando in cerca di conferme: “inviato sky dal cuore d’oro, forse ex pilota”, quando ad un tratto Carlo Vanzini lo chiama: “…Luca….”
Merda. E’ lui.
Ridategli un volante! L’ho sempre detto ed ora lo sto gridando smostrandomi, così nervoso ed impaurito che potrebbero mettermi su una copertina dei King Crimson.. Alzo le braccia all’aria in un impeto di protesta, con la coda dell’occhio vedo il mio piumone partorire un oggetto nero che prende il volo, rotea nell’aere per un lunghissimo attimo e cade sul pavimento.. Mi affaccio: gli occhiali.
Intatti.
Ora tutto è più chiaro.
PARTONO
Cioè, partono tutti, tranne Webber. “E CU-MES-tai messo male!!”, gli urlano dalla McLaren ridacchiando, mentre Gene ha già la lingua attaccata alle chiappe di Alonso. Lì davanti Vettel scappa, mentre Massa, Hamilton, Alonso e Raikkonen danno vita ad un paio di giri da strapparsi le vene e mettersi in ginocchio sul letto pregando che continui così per sempre. Niente.
Mado’ però se è stato bello.
Vettel si rende conto che non può andar via chè le sue supersoffici sono già diventate marmellata, Massa gli si avvicina, Alonso e Raikkonen stanno già sussurrando alle gomme, ma che vuoi farci, fa freddo, non vanno in temperatura e vanno cambiate. Tornano tutti in pista con le medie mentre Sutil ha delle speciali gomme di avorio che sta usando dal 2011 e la gara pian piano delinea le sue certezze: Vettel non vincerà perchè anche con le gomme nuove va quanto Jules Bianchi (uno che a detta dei competenti di internet è buono con patate e verza), Massa non vincerà perchè la strategia migliore non è mai la sua, Alonso e Raikkonen guidano su un altro universo, Sutil punta alla Top5. E Hamilton ha gli artigli di un rapace. E Perez non è doppiato. E Hulkenberg non è mai partito. E che cazzo, anche Mazzoni se n’è accorto. Sky siamo con voi.. Però sveglia.
Nel frattempo avevamo già registrato:
1) il ritiro di ………………….. (riempire gli spazi vuoti, inizia per “M”, vale 5 punti al Fantagp),
2) lo sprofondo Argento nel quale vive la McLaren,
3) un paio di scartucciate tra Pic e Glock, (cazzo, dove sei Timo, ci manchi!) e..
4) la metamorfosi del lentigginoso Grosjean che guida una vettura fortissima al posto di un Italiano fortissimo, eppure non riesce a vincere il testa a testa (da 200 euro, mortacci tuoi) contro un Button alla guida della Classe A del mio amico Paolo.
Quel gran figo del Finlandese invece dopo due rutti di vodka fa un garone: quando in Ferrari si rendono conto che lui è su 2 soste dicono ad Alonso di sfondare il pianale con l’acceleratore, e lui ci prova, sigla una serie di giri veloci, ma non ce n’è, le gomme vomitano pezzetti neri di se stesse, lasciando allo spagnolo quel poco di guidabilità che gli consente di veleggiare verso il secondo posto. Vettel finirà terzo a completare un podio di mostri.
Fine. Musica sul podio, interviste di Brundle.
In cabina di commento il Vanza sta ripassandosi la gara pensando già a quali miglioramenti apportare ai suoi mille display rubati a Tom Cruise in Minority Report, Gene ha appena acceso un cero a San Fernando mentre il giovane Luca “cuoredoro” Filippi sta curandosi le carioche ferite leggendo “Il Manuale del Calcio” di Agostino di Bartolomei (siamo tutti con te Luca!!).
E mentre Boselli si chiede cosa vorrà dire “pic” in italiano, io già pregusto il prossimo GP con la Ferrari in testa al Costruttori su un circuito che potrebbe anche piacerle, grandi battaglie ad ogni giro, abilità e maestria nella guida veloce e precisa di questi miei fantastici Eroi, sicuro che sarà un GP memorabile, ennesima tappa di una Formula1 da seguire molto più da vicino per mille motivi..
..E non solo perchè non trovo gli occhiali.
Non mi capita mai di fare commenti sui blog che leggo, ma in questo caso faccio un’eccezione, perché il blog merita davvero e voglio scriverlo a chiare lettere.